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Taranto: an asset to be rediscovered

Октябрь 7th, 2014 | | Tags:

Spesso si va alla “ricerca dell’oro”, di fortuna e di tesori in terre lontane.  Altre volte si aspetta che qualcuno dall’alto ci porti la “formula magica” per risolvere, quasi sempre solo apparentemente, la situazione in cui ci si trova. Molte volte, però, basterebbe aguzzare la vista e guardarsi intorno per cominciare a valorizzare il proprio territorio. Un esempio concreto è rappresentato dal versante occidentale della provincia ionica: quella fascia di terra che va da Ginosa a Massafra. Si tratta di un patrimonio ambientale e monumentale eccezionale in grado di offrire, in un raggio di circa 20 km, una varietà di paesaggi e patrimoni difficilmente visibili altrove e pregni di storia economica, politica e religiosa. Si può apprezzare l’ambiente tipico della murgia, così come il mare pulito ed incantevole e le annesse spiagge mozzafiato. Nel mezzo è possibile riscoprire il ricco patrimonio florofaunistico ospitato dalla gravina. In aggiunta, chiese rupestri e santuari mariani, spesso arricchiti da straordinari affreschi, come diamanti, sono incastonati fra quelle grotte che un tempo furono case. Boschi e pinete valorizzano ulteriormente il paesaggio e lambiscono uno dei litorali più belli al mondo, in cui sfociano tre piccoli fiumi, nelle cui fresche acque, fino a poco tempo fa, ci si poteva ancora immergere.

Questo territorio, che aspetta di esprimere al meglio le proprie potenzialità, funge da collegamento tra due siti Unesco: Matera, con i suoi tipici Sassi e Alberobello, terra dei trulli, abitazioni uniche al mondo.  A pochi passi poi, c’è la Taranto di Archita, la Taranto degli ori.

I paesi di questo territorio, inoltre, si distinguono per l’enogastronomia e l’artigianato: l’originalità, la bontà e la qualità dei prodotti di questa terra sono sempre più apprezzati.

A livello logistico, poi, il territorio è ben collegato con Bari a Taranto: due città che con gli annessi porti e aeroporti, rappresentano due vicini ed ottimi punti di riferimento.

Proprio dalla consapevolezza dell’enorme potenzialità inespressa dai beni del proprio territorio, è sorta la volontà di confrontarsi  su ”un’idea progettuale per tutelare il territorio e valorizzare l’ambiente della zona occidentale di Taranto”

L’affollata assemblea, organizzata dal Tavolo Verde Puglia e Basilicata e da una ATS (associazione temporanea di scopo) si è tenuta sabato 4 ottobre  2014 in un oratorio parrocchiale di Palagiano (TA).

Oltre al sindaco di Palagiano, Antonio Tarasco, e al Presidente di “Tavolo Verde”, prof. Franco Parisi, al dibattito hanno partecipato anche il Dott. Arch. Giuseppe Rociola e l’Ing. Bernardino Galeotta, entrambi facenti parte del “Comitato per il Progetto”, il Dott. Fabrizio Nardoni in qualità di Assessore Regionale  all’ Agricoltura, l’On. Paolo Rubino e il Sen. Dario Stefàno.

Dai vari interventi è emerso che è necessario trovare il giusto equilibrio tra lavoro, ambiente e salute. A tal proposito sono stati illustrati i grandi benefici che si potrebbero ottenere integrando i beni ambientali, culturali e sociali di questo territorio.

Tra gli argomenti di maggiore interesse, c’è sicuramente quello che è emerso in merito ad  una pianta erbacea, la Vetiver. Pare che questa pianta, trattenendo le acque con le sue profondissime radici, potrebbe contribuire a depurare e bonificare il terreno, finanche le discariche ed il terreno dell’Ilva, pieno di metalli pesanti e di diossina. L’efficacia di questa pianta è testimoniata da esperimenti tenutisi in Australia. In Italia si sta tentando una prima sperimentazione a Tursi.

A livello pratico, poi, sono state illustrate le possibilità e gli incentivi che potrà offrire a livello regionale il nuovo PSR 2014-2020 (Piano di Sviluppo Rurale).

Infine, da più parti è stata auspicata la collaborazione fra società e progettisti per formulare, dal basso, un’idea di sviluppo del proprio territorio. In pratica si è sottolineato che deve essere il territorio a rendersi artefice del proprio destino, auspicando che le scelte future possano essere il più possibile frutto di un percorso condiviso con la cittadinanza.

In buona sostanza il territorio di Taranto non ha più voglia di aspettare “imposizioni” che vengono da lontano ed è consapevole che la vera ricchezza sta nel proprio territorio, quel bene comune che non aspetta altro che essere riscoperto e valorizzato. È giunto il tempo di mettersi all’opera, di risanare, di progettare, di investire, di elaborare una visione comune e condivisa del proprio territorio: “Faber est suae quisque fortunae!”