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ETICA E START UP: SI PUO’? SI DEVE!!!

March 7th, 2017 | | Tags:

 

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E’ di qualche settimana fa l’intervista rilasciata da Gianmarco Carnovale a Startupitalia! (http://startupitalia.eu/67326-20170104-intervista-gianmarco-carnovale-roma-startup), nella quale il presidente di “Roma Start Up” attacca senza mezzi termini i fondi di venture capital (che non hanno il coraggio di rischiare davvero), il sistema bancario ed i grandi gruppi imprenditoriali italiani (che poco o nulla fanno per incentivare la crescita di imprese innovative), per finire con gli advisors e le società di consulenza, che quasi sempre puntano a guadagnare sulle start up senza fornire alcun valore aggiunto.

Le considerazioni di Carnovale possono condividersi o meno (e noi le condividiamo quasi in toto), ma sicuramente devono essere un input per aprire una discussione tra i soggetti che, in Italia, lavorano effettivamente per agevolare lo sviluppo dell’innovazione.

Questi anni passati sul campo, fianco a fianco con speranzosi startupper, condividendo sogni, aspettative, delusioni, amarezze, e, soprattutto, tanto lavoro, ci portano a pensare che questo sistema, in specie per come si sta evolvendo nel sud Italia, non sia più sostenibile e necessiti di un cambio di rotta vigoroso!

Il mondo delle start up è affascinante, ricco di entusiasmo e stimoli che nessun altro ambito imprenditoriale oggi può offrire, ma l’attuale proliferare di acceleratori, consulenti, eventi e premi, (che hanno in comune quasi sempre l’autoreferenzialità e l’obiettivo di lucrare poche centinaia sui sogni di giovani ed inesperti imprenditori), provoca esclusivamente la nascita esponenziale di start up assolutamente fallimentari ed inutili, che quasi sempre sono brutte imitazioni di cose che già esistono (con più o meno successo), senza alcuno studio, struttura o esperienza alle spalle.

Il diffondersi dell’idea che creare una start up, con lo scopo principale di ricercare soci finanziatori, sia la soluzione più veloce e meno faticosa per sfuggire alla disoccupazione ed alle difficoltà che una qualsiasi attività lavorativa comporta, rischia di provocare l’implosione del sistema prima che lo stesso abbia raggiunto la sua completa maturità.

Se si vuole davvero che l’ecosistema delle start up diventi un settore trainante per la crescita economica dell’intero sistema Italia, coinvolgendo un numero sempre maggiore di investitori e sviluppando l’open innovation, è necessario che i soggetti “virtuosi” adottino un modello etico, che punti in maniera chiara allo sviluppo ed alla crescita delle idee imprenditoriali davvero valide.

In un mondo dove il concetto di “etica” può sembrare una bestemmia, noi siamo convinti che coloro che operano in maniera davvero costruttiva affianco agli startupper, debbano avere una visione di lungo periodo, creando una rete di soggetti affidabili (e perché no, certificati) che possa diventare un porto sicuro per la crescita di giovani aziende.

Chi rischia davvero con le start up, investendo tempo e lavoro, non deve avere paura (anzi ha un dovere morale) di ideare un sistema che scoraggi le idee insostenibili cercando di promuovere tutti quei progetti che, invece, possono diventare trainanti per l’economia del nostro Paese.

Siamo certi che la sfida che attende nei prossimi mesi tutti gli operatori del settore sia quella di innalzare (in ogni ambito) il livello qualitativo dell’ecosistema delle start up, arrivando a “fare pulizia” come invocato da Gianmarco Carnovale.

Noi di APULIA INVEST siamo Pronti!!!