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E’ un territorio fertile e in fase di crescita, quello Pugliese, che attira a se progetti e investitori stranieri. Secondo l’amministratore unico di Puglia Sviluppo Spa, Sabino Persichella, sono 1.379 le domande per i progetti di investimento (riguardano il Titolo II ordinario e il Titolo II Turismo) a sostegno delle Pmi già operative e messi in campo con il nuovo ciclo di programmazione (2014-2020). Anche l’Assessore Regionale allo Sviluppo Economico e all’Industria Turistica e Culturale, Loredana Capone, commento favorevolmente gli interventi intrapresi dalla Regione Puglia per uscire dalla crisi e imboccare la strada giusta della crescita“attraverso gli incentivi regionali, frutto concreto di una visione strategica.
Da anni la Regione Puglia è attiva nelle politiche di accompagnamento per l’internazionalizzazione delle imprese, ma la crisi globale che sta incidendo sul fatturato export delle imprese pugliesi, rende necessario un ulteriore passo in avanti. Ovviamente, esportare merci o investire all’estero è tutt’altro che cosa semplice, soprattutto per un territorio come il nostro, costituito per lo più da piccole imprese, le quali, hanno bisogno di essere informate e formate per avere successo fuori dai confini nazionali. Ecco dunque la necessità di un accordo che rafforzi l’offerta di servizi per l’internazionalizzazione a cominciare dalla condivisione delle informazioni non solo sugli interventi della Regione, ma anche di Sace e di Simest, che offrono un supporto finanziario e assicurativo nazionale per le imprese che operano all’estero. È questo l’obiettivo dell’accordo di collaborazione tra Regione Puglia (Sezione Internazionalizzazione), Sace e Simest, le società del Gruppo Cassa depositi e prestiti specializzate in prodotti e servizi assicurativo-finanziari a sostegno della crescita estera delle imprese. In quest’ottica, il 4 ottobre a Londra è stata organizzata una tavola rotonda, alla quale hanno partecipato l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Loredana Capone, e il presidente del Distretto aerospaziale pugliese, Giuseppe Acierno, con il direttore del Desk Attrazione Investimenti dell’Ice Agenzia a Londra, Emanuele Serafini, incontrando dieci potenziali investitori britannici ed americani in campo aerospaziale interessati alla Puglia. Ad organizzare l’incontro è stato il Financial Times, una delle testate economiche più autorevoli al mondo. In contemporanea, a pochi metri dal luogo dell’incontro, il summit internazionale sul futuro dell’industria manifatturiera “FT Future of Manufacturing Summit” organizzato dalla stessa testata, un evento che richiama i manager di tutto il mondo interessati al tema dell’Industria 4.0, per il quale il 21 settembre l’Italia aveva presentato il suo piano e la Puglia era presente con un proprio desk. I temi affrontati durante l’incontro con gli investitori Britannici sono stati quelli della connettività, delle tecnologie satellitari, dei nuovi materiali e soprattutto degli aerei senza pilota”, ambiti in cui la Puglia è presente sia come istituzione regionale (che con la sua strategia punta all’industria 4.0 e alla manifattura sostenibile), sia come sistema produttivo delle sue piccole e medie imprese e formativo delle sue università e il Politecnico. Grande rilevanza ha anche l’Airport Test Bed di Grottaglie, dove si possono effettuare le prove di volo dei droni in un ambiente sicuro e controllato.
Il prossimo passo sarà quello di organizzare incontri “one to one” con ogni potenziale investitore, in modo da favorire il contatto diretto con le nostre imprese e il nostro sistema formativo. “Il mercato britannico ci interessa moltissimo”, spiega Loredana Capone in un intervista avvenuta dopo l’incontro, “Il Regno Unito è il sesto partner della Puglia per le esportazioni di tutte le merci. Se però consideriamo il solo aerospazio vediamo che la classifica cambia e la Gran Bretagna passa al terzo posto, tant’è che nei primi sei mesi del 2016 le esportazioni sono cresciute del 54 % rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Per questo riteniamo che ci siano ampie possibilità di attrarre investimenti in Puglia da questo Paese, in particolare in un settore di punta come l’aerospazio che ha mobilitato grandi investimenti grazie agli incentivi regionali. L’incidenza del valore delle esportazioni pugliesi sul totale nazionale di settore è passata dall’8 % del 2014 al 10,3% del 2016. Per questo riponiamo molta fiducia nell’accordo di collaborazione intrapreso con gli investitori britannici. La capacità del territorio pugliese di attrarre investimenti anche in settori avanzati porterebbe un notevole sviluppo economico e la creazione di nuove opportunità di lavoro”.