
Il destino dell’Aeroporto “Arlotta” di Grottaglie (Taranto) è da sempre stato controverso, sospeso tra la vocazione turistica di un territorio in via di espansione e le necessità commerciali ed industriali di un’area che, ancora oggi, rappresenta un polo logistico indispensabile per le attività dell’intero bacino del Mediterraneo.
Questa indecisione ha portato a rendere negli ultimi anni lo scalo aeroportuale sostanzialmente inutilizzato, in attesa di una scelta politica non più rimandabile.
La risposta, chiara e decisa, è finalmente arrivata: l’Aeroporto “Arlotta” diventerà l’hub delle merci nel Mediterraneo!
La Regione Puglia, la Provincia di Taranto ed i Comuni geograficamente interessati dall’intervento hanno, infatti, sottoscritto un protocollo d’intesa che prevede lo stanziamento di oltre 40 milioni di euro per la realizzazione delle opere strutturali ed infrastrutturali necessarie ad attuare l’ambizioso progetto.
Gli interventi, che ribadiscono la vocazione prettamente commerciale dello scalo, riguarderanno il miglioramento dei collegamenti viari con il Porto di Taranto e la strada statale “Appia” che, sin dall’antichità, collega la Puglia con Roma, ma anche la creazione di una nuova bretella ferroviaria e di una piattaforma logistica di rilevanti dimensioni.
L’impegno da parte degli Enti interessati è quello di intraprendere percorsi burocratici agevolati al fine di rendere operativo l’hub aeroportuale entro la fine del 2015.
La riuscita dell’intervento è destinata a stravolgere la vita economica del territorio, in quanto l’obiettivo prefissato è, da un lato, quello di far transitare dallo scalo aeroportuale la gran parte degli scambi di merci da e per i Paesi del Mediterraneo, e, dall’altro, di incentivare la creazione e l’insediamento di nuove attività imprenditoriali ed industriali di respiro internazionale, ipotizzando anche la creazione di un polo per la catena del freddo.
Con questa scelta, fortemente voluta dalla Regione Puglia, si punta a far tornare ad essere quello che il “Tacco d’Italia” è stato per millenni, ovvero il porto naturale del Mediterraneo che, grazie alla sua posizione geografica, è stato da sempre ritenuto snodo strategico per tutti i commerci che si svolgevano nel Mare Nostrum e territorio ambito per le mire espansionistiche dei popoli che quelle acque navigavano.